Questo itinerario è consigliato a chi arriva a Modena in treno. Il punto di partenza è quindi il piazzale della stazione. Da qui si imbocca via Crispi e la si percorre fino ad arrivare al Tempio dei Caduti, monumentale esempio di stile neoromanico.
Svoltando a sinistra si raggiunge la casa-museo Enzo Ferrari: inaugurato il 10 marzo 2012, si compone della casa in cui nacque nel 1898, che, restaurata, attraverso un allestimento multimediale, narra la vita di Enzo Ferrari, e di una prestigiosa opera di architettura contemporanea, che ospita esposizioni temporanee tematiche con suggestivi allestimenti. E’ un paradiso per gli appassionati della meccanica, grande tradizione di questa terra di motori.
Si prosegue poi per il centro storico percorrendo Corso Vittorio Emanuele, lungo il quale si possono ammirare diverse residenze settecentesche fino ad arrivare al palazzo Ducale, sede del principe in epoca Estense e uno dei maggiori edifici barocchi in Italia: oggi ospita l’Accademia Militare. E’ possibile accedere al palazzo solo per gruppi con visita guidata; in genere si visita il Cortile d’Onore e lo Scalone, proseguendo attraverso il Museo dell’Accademia (ex appartamenti dei Duchi estensi) e le sale dell’Appartamento di Stato. La visita termina con il bellissimo salone da ballo, la sala del trono e il salottino dorato.
Il palazzo Ducale si affaccia su Piazza Roma; da qui, attraversando Via Farini, si raggiunge la Via Emilia, antico decumano della colonia, così come lo è ancora oggi per Reggio Emilia e Parma. E’ da qui che, svoltando a destra su Piazza Mazzini si arriva alla zona della città inserita nel patrimonio dell’Unesco: il Duomo, capolavoro di architettura romanica a livello mondiale, con la sua famosissima torre campanaria, chiamata Ghirlandina. Qui si può visitare il museo del Duomo che conserva il tesoro della Cattedrale: Il museo è ospitato in alcuni locali appositamente ristrutturati in occasione del Giubileo del 2000. La natura del museo fa riferimento non solo alla conservazione e all’esposizione dei beni artistici pertinenti al Duomo, ma soprattutto al loro significato intrinseco e alla loro appartenenza alla Chiesa.
La visita prosegue oltrepassando Piazza Grande dove a pochi passi si trova il mercato coperto: una struttura in stile liberty che, oltre ad essere un vivace ritrovo tradizionale quotidiano, offre la possibilità di trovare tutti prodotti tipici della provincia. Siamo nella parte più vecchia del centro storico, ricca di piccole piazze e stradine in cui è divertente vagare un po’ senza meta. Poco oltre troviamo il monastero di San Pietro: la chiesa, di stampo rinascimentale, fu costruita probabilmente sulle rovine di un tempio preesistente, accanto ad un’antica abbazia benedettina. Bello il campanile a vela, successivo alla costruzione della basilica ed eretto nei primi decenni del Seicento. Il vasto interno è diviso in cinque navate su pilastri. Fra le opere conservate, spiccano un pregevole organo cinquecentesco e due ancone lignee. L’opera più importante però conservata al suo interno è costituita dalle sei statue in cotto opera del Begarelli, scultore carpigiano, che rappresenta l’Assunzione della Vergine.
Da qui si può facilmente raggiungere il palazzo dei Musei per una visita della Galleria Estense, una delle maggiori in Italia, ed osservare i capolavori dei più famosi artisti della storia dell’arte a livello mondiale: l’edificio era in precedenza convento agostiniano (trasformato nel Settecento in Albergo dei Poveri) e, dal 1883, vi sono ospitate le raccolte artistiche di Modena, che fino all’anno prima erano conservate a Palazzo Ducale. Il nucleo originario delle collezioni fu raccolto da Cesare d’Este e si arricchì con Francesco I. La galleria espone opere risalenti dal Trecento alla fine del Settecento in un centianio di capolavori pittorici. Troviamo artisti locali, come Tommaso da Modena, le tavole quattrocentesche dei modenesi Erri e Bianchi Ferrari, gli affreschi di Lelio Orsi e Nicolò dell’Abate. Ma ci sono anche importanti esponenti di tutta la scuola emiliana: i Carracci, Guercino, Tiarini, Bononi, Scarsellino e un Crocifisso di Guido Reni. Non tralasciamo infine di citare i maestri della scuola veneta con Cima da Conegliano, Tintoretto, El Greco ed opere di Paolo Veronese e del Bassano.
Siamo quasi al termine dell’itinerario. Dal Palazzo dei musei si può tornare verso il palazzo Ducale passando dall’antico mercato del bestiame, il foro boario, e da piazza della Pomposa. La visita può proseguire lungo il vicino Corso Canal Grande che a sinistra porta al Parco Ducale e, a destra passa davanti alla Palazzina dei giardini e al Teatro Pavarotti, simbolo della tradizione del bel canto. Attraversando il parco invece ci ritrova nuovamente sulla rotonda del Tempio dei caduti e, da qui, si torna agevolmente verso la stazione.
I Viaggi di Benedetto Morini